E’ certamente emozionante partecipare ad un evento artistico dedicato al maggiore protagonista dell’antica Roma, uomo di grande spessore, primo “dittatore” che concorse, quale comandante dell’esercito romano, alla creazione di un enorme impero. Dopo il periodo monarchico dei sette Re, durato 244 anni, e quello repubblicano, con Giulio Cesare Roma entra nella terza fase della sua storia, quella imperiale. 

Fu uomo poliedrico di eccezionali qualità; abbaglia il suo genio, l’eleganza, l’audacia e soprattutto la determinazione; ma c’è anche il rovescio della medaglia che ci mostra un uomo ambizioso, spietato, tiranno.

Giulio Cesare nacque nel 100 a.c. da un’antica e nota famiglia patrizia romana. Letterato, storico e politico, già in vita iniziò a costruire il mito di se stesso presentandosi come discendente di Venere. Probabilmente la drammaticità del suo assassinio, che lo sorprese all’apice del fulgore, contribuì a rafforzare il suo mito. Il “culto” di questa figura eroica e tragica, rimase vivo anche nei secoli di decadenza dell’impero e anche nei successivi anni segnati dalle invasioni barbariche. Nel periodo medievale il mito di Cesare si mantenne ancora così vivo da far custodire l’urna cineraria del grande condottiero nella sfera sovrastante l’obelisco vaticano. Anche William Shakespeare, con il suo Julius Caesar, magnifica le gloriose imprese di questo eccezionale personaggio. Il “Cesarismo” ha attraversato i secoli fino alla fine del Settecento e dell’ Ottocento, quando l’interesse per l’antichità e per i suoi protagonisti culminerà con l’Illuminismo. Nel Novecento, il cinema terrà vivo il mito di Cesare con oltre cento pellicole prodotte.

Dott. Vincenzo De Marco