Gaio Giulio Cesare nasce a Roma nel 100 a.C., dalla gens Iulia, una famiglia patrizia collegata sia al partito di Silla perché sua madre era della gens Aurelia, sia al partito di Mario, dato che sua zia paterna era stata moglie dello stesso Caio Mario. I suoi studi sono orientati sin da piccolo verso la grammatica, sotto gli didattica scolastica del retore Apollonio Molone, dal quale sarà influenzato per la sua tendenza all’analogismo grammaticale, e all’atticismo retorico. Nella vita politica si distingue per la prima volta, ribellandosi alla dittatura di Silla Si allontana da Roma e torna nel 77 a.C, alla morte.

Césare, Gaio Giulio, Generale romano, triunviro, dittatore (Roma 100/102 - ivi 44 a. C.), di nobile famiglia romana, fu bandito da Silla; prestò servizio nelle province dell'Asia Minore tra l'81 e il 78, fu questore nel 70, edile nel 65, pontefice massimo nel 63, pretore in Spagna nel 62. A Roma nel 60 a. C. costituì il primo triumvirato con Pompeo e Crasso. Console nel 59, conquistò la Gallia. E marciò contro Pompeo nel 49. Sconfitti gli avversari in Spagna, vinse anche la battaglia di Farsalo, in Tessaglia (48). Passò in Egitto, distrusse i pompeiani in Africa a Tapso (46) e a Munda (45). Tornò a Roma fu ucciso in una congiura il 15 marzo del 44 a. C.

Fu un esemplare scrittore, libero da pensieri, guidato solo dal suo genio. Dalle più elementari ricerche in enciclopedie online si evince: “Si citano di Cesare giovane un poemetto Laudes Herculis, una tragedia Oedipus, altre poesie leggere; più tardi (46 a. C.), durante la marcia da Roma a Munda compose un poemetto d'impressioni di viaggio: Iter. Raccolse anche modi di dire arguti (Dicta o Apophthegmata). Dell'oratoria, tutta politica, di Cesare, molto ammirata dai suoi contemporanei ed esaltata da Cicerone stesso e dopo da Quintiliano e altri, non resta niente. Si occupò anche di teorie linguistiche nel trattato De analogia, del 54, dedicato a Cicerone, in due libri; vi insegnava che base di ogni eloquenza è la scelta delle parole e che bisogna fuggire le parole insolite; principio basilare ne era la ratio, l'analogia degli Alessandrini. Importante doveva essere l'Anticato, finta orazione giudiziaria in risposta al panegirico di Cicerone per Catone morto. Delle lettere di C. abbiamo solo alcuni saggi nella collezione delle lettere ciceroniane: brevi, limpide, concise. Grave soprattutto è la perdita delle relazioni al Senato sulle operazioni in Gallia. I Commentarii de bello Gallico, composti rapidamente nell'inverno 52-51, e quelli de bello civilidovrebbero essere, come dice la parola commentari, semplice raccolta di materiale per storici e poeti futuri; ma già Cicerone giudicandoli dal punto di vista letterario, li diceva nudi, recti, venusti, aggiungendo che C. aveva tolto al futuro storico la possibilità di raccontare quei fatti meglio di lui. Il carattere evidentemente apologetico di essi rende necessarie delle riserve sulla verità del contenuto, specialmente per i Commentarii de bello civili. Il Bellum Gallicum dà in 7 libri il racconto degli anni di guerra dal 58 al 52: dalla spedizione contro gli Elvezi fino alla vittoria definitiva. Il Bellum civile in tre libri dà il racconto dei fatti dal 49 al 48: dal Rubicone ad Alessandria. Ufficiali di C. completarono l'opera: Aulo Irzio scrisse un ottavo libro del Bellum Gallicum comprendente gli avvenimenti del 51 e del 50, sforzandosi di seguire nello scrivere la maniera di C.; non lontano da lui (e secondo i più, ora, da identificarsi con lui) è l'autore del primo dei tre scritti in continuazione del Bellum civilecontenenti gli eventi di guerra degli anni 47, 46, e 45: Bellum Alexandrinum, Bellum Africanum, Bellum Hispaniense (incompleto). Gli autori degli altri due, ignoti, sono molto inferiori per pregi di lingua e di stile.”

In questa terra del Salento ha vissuto la massima grandezza durante il periodo dell'Impero Romano: nel 267 a.C. i romani si impadroniscono del salento stabilendone una colonia e ne fecero il loro principale scalo commerciale e militare con l'Oriente, il porto di Brindisi divenne da allora uno dei principali dell'Italia. Fu collegata alla capitale con la via Appia e la via Traiana. Vi fabbricarono templi, terme, anfiteatri, foro, caserme, accademie, la zecca e l'acquedotto. Dal 58 al 48 a.C. Cicerone giunge e staziona più volte nella città di Brindisi dove viene accolto pacificamente. Qui si sono vissute dure battaglie tra Pompeo e Cesare che si contendevano il primato della Repubblica. L’Accademia Italia in Arte nel Mondo esalta la figura di Giulio Cesare che viene ricordato assieme alla maestosità e la potenza della Roma Imperiale. Giulio Cesare fa di questa terra il trampolino di lancio delle sfide relative alle colonie in mezzo mondo, guardando sempre verso oriente terre di conquista perché ricche di cultura e risorse. L’Accademia Italia in Arte nel Mondo leader tra le organizzazioni culturali europee con le sue manifestazioni ed eventi continua a valorizzare la nostra storia e la nostra cultura pugliese nel mondo.

Dr. Nicola Giampaolo (giornalista)