Mentre chiudevamo la impaginazione dell’Albo d’Onore, mi sono imbattuto in un nome, verso il quale sono stato immediatamente attratto. Si tratta di Mario Giovanni Gasco, nato a Brindisi 110 anni fa. Brindisi, la città dove ha sede la nostra Associazione. Brindisi, antica e potente Città ai tempi di “Roma”, Porto naturale e “Testa di ponte” verso il Medio Oriente. Luogo che ospita, da sempre, una moltitudine di Razze, la Città che vide “Spartacus”, primo uomo della Storia Moderna, che combattè per Libertà e per i Diritti Umani, concludere la sua vita di “Gladiatore”. Brindisi, città importantissima durante le Crociate e, altrettanto importantissima, nella Storia della “Indipendenza” d’Italia. Eroica città, ai tempi della Prima e della Seconda Guerra Mondiale. Brindisi, la Città che divenne Capitale d’Italia, sia pure per pochi mesi. Fu proprio durante la “Seconda Guerra Mondiale” che, il Carabiniere Brindisino, l’Ufficiale Mario Giovanni Gasco, perse la vita eroicamente, a Cefalonia, trucidato dai Tedeschi. Però a Brindisi, quel nome del Carabiniere Gasco, è quasi totalmente sconosciuto.
Nessuno mai che lo abbia ricordato degnamente. In città, abbiamo tante targhe commemorative, così come ci sono tante vie intitolate a personaggi più o meno illustri, ma a Gasco, nulla è stato mai dedicato. Oggi, Brindisi, è una città molto discutibile, negli ultimi 30 anni, è stata sostanzialmente stravolta. Terra di Mafia, sfiorata dal Terrorismo politico, teatro di attentati criminali, come quello dello scorso anno alla Scuola “Morvillo Falcone” (che ho commentato in tante occasioni, con il nostro associato, il Colonnello dei Carabinieri Nicolò Mazzaccara, Esperto di Terrorismo e con la Dottoressa del 118 dell’Ospedale “Perrino” di Brindisi, Francesca Cataldi, che fu anche la prima donna Medico a giungere, quel giorno, sul luogo dell’attentato), dove perse la sua esistenza, una ragazza appena sbocciata verso la vita. In quell’attentato, qualcuno vide la oscura mano, di chi si sporcò di quel giovane sangue, perchè non voleva la rigenerazione della nostra Terra, colpendo alla radice, simbolicamente, quel fiore appena sbocciato, proprio nel 20° Anniversario dell’attentato ai Giudici Falcone, Morvillo e Borsellino, ai quali quella Scuola era intitolata. Brindisi, terra di scontri sociali, dove l’industria chimica ha portato tante cose che preferiamo non citare. Chissà, se oggi, affondando le mani nella nostra recente Storia, i giovani, che diverranno presto la nuova classe Dirigente del futuro, possano meglio comprendere, come sarebbe necessario tutelare e liberare la nostra Terra, dai tentacoli che oggi la stanno strozzando. Tanti figli di questa Terra, nella Storia recente, hanno posto in atto, la loro individuale “Resistenza”, in nome della Giustizia Sociale, della Libertà e della Democrazia e, comunque, contro ogni tentativo di assoggettamento, praticato sull’uomo, da parte di qualsiasi tipo di Mafia, anche a costo di pagare in prima persona, un prezzo molto alto. E comunque, nella “certezza” che, un giorno, questa nobile Città, possa essere restituita ai suoi antichi Fasti.

A Brindisi, come d’altronde nel resto di Italia, ci sono, anche oggi, molti Eroi per caso che, nel silenzio, sacrificano tutto se stessi, quotidianamente, senza pretendere che, un domani, qualcuno, si ricordi di loro. Nel nostro piccolo, dunque, rendiamo Onore al Carabiniere e nostro concittadino, al quale tanto dobbiamo, baciando idealmente il Tricolore, per il quale, il Capitano Mario Giovanni Gasco, Ufficiale dei Carabinieri, nato a Brindisi 110 anni fa, sacrificò la propria vita, che gli fu “tolta” a Cefalonia, dai Tedeschi, nelle mani dei quali, il Popolo Italiano, all’inizio della Seconda Guerra Mondiale, superficialmente, aveva riposto il proprio futuro e che, inevitabilmente, si trasformò, in tragedia. Nella speranza che quella Storia non si ripeta MAI più. Speriamo.

Roberto Chiavarini
Opinionista di Arte e di Politica